Cosa possiamo fare per il tuo brand, corporate e capitale umano? Generare equilibrio in una Netlife

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Cosa possiamo fare per il tuo brand, corporate e capitale umano? Generare equilibrio, siamo Netlife

Cosa possiamo fare per il brand, il corporate e il capitale umano di aziende, enti, istituzioni, PA? Ce lo siamo chiest* spesso e la risposta naturale è stata: generare equilibrio. D’altronde il nostro nome è anche un valore che vogliamo mantenere nella vision e nella mission.

Balance tra vita e rete, online e offline, interno e esterno, promozione e tutela, affermazione e rispetto e potremmo proseguire con un elenco lunghissimo a beneficio dei servizi che abbiamo immaginato per i nostri clienti.

Accompagnare le organizzazioni in un percorso di crescita significa innanzitutto fiducia, rispetto e stima reciproca. Se dovessi raccontare l’esperienza in oltre venti anni di relazioni significative il primo pensiero sarebbe reciprocità. Perché è esattamente da una reciprocità di stima, fiducia, rispetto che si costruisce una connessione significativa. Qualsiasi servizio che vuole portare risultati deve essere pensato a medio-lungo termine. Non può essere “one shot” e neppure a breve termine. La crescita non è mai rapida, ma per allineare e mantenere tutto in equilibrio deve rispettare i tempi, le energie e il pensiero di tutt*.

Netlife porta con sé equilibrio, consapevolezza, responsabilità e gratitudine. Partiamo da qui per l’approfondimento di oggi.

 

Una costruzione a medio-lungo termine

Partiamo da un punto fondamentale, per crescere in equilibrio serve tempo, visione e equilibrio. Non possiamo pensare di decidere, scegliere e obbligare il team a seguirci, ciascuno avrà bisogno dei propri tempi, delle competenze giuste, di sentirsi pront* al cambiamento. E questo deve essere chiaro soprattutto al Management. Non possiamo ambire ad un cambiamento se vi sono criticità, frizioni, reticenze. Dobbiamo prima condividere una visione, farla comprendere, renderla partecipata, arricchirla con valori e visioni dei singoli e poi metterla in atto. Non può essere un qualcosa “calato dall’alto o dal lato” (da un consulente che entra lateralmente con la sua strategia). Abbiamo bisogno di connessioni consapevoli, responsabili e profonde allineate e parte di questo viaggio nella crescita.

Ciak, motore, azione: è di scena l’Upskilling

L’errore più frequente che le aziende commettono è quello di voler partire immediatamente con le attività, senza prima condividere, coinvolgere e costruire in maniera partecipata il cambiamento. Per generare un’azione bisogna avere una visione comune, un’energia comune e una meta comune da perseguire con gli stessi valori. Dobbiamo mostrare ciò che vogliamo realizzare, non basta più raccontarlo bisogna “mostrarlo”. Il capitale umano è fondamentale, deve essere protagonista del cambiamento, deve aggiungere valore, deve arricchire ogni azione, deve essere parte attiva e energia. Per questo prima di qualsiasi strategia portiamo le aziende in un’attività di identificazione di obiettivi, target e messaggio in cerchie sempre più allargate. Disegniamo insieme al Management gli obiettivi, li rendiamo concreti, identifichiamo i KPI, analizziamo il comportamento dei clienti, creiamo il nuovo messaggio, ma lo rendiamo “Draft” (una bozza di lavoro da condividere) in cerchie allargate in cui nessuno rimane fuori. Una Draft che include tutt*, ascolta tutt*, che si arricchisce costantemente.

Questo evita malumori, criticità e soprattutto permette di portare alla luce una serie di rischi che solo chi vive il quotidiano può conoscere. Si tratta della mappa dei rischi, della mappa dei perché, della mappa dei come che step by step ci portano ad un livello sempre più specifico e strutturato di visione concreta e oggettiva di ciò che dobbiamo cambiare per crescere.

Molto spesso l’ingranaggio inizia a girare con grande entusiasmo e addirittura accelera con l’eliminazione di una serie di rischi che vengono affrontati e ricondotti in un perimetro di tutela”.

Comunicazione leale, formazione professionale e partecipazione sono gli strumenti di lavoro

Le persone hanno bisogno di lealtà, rispetto e ascolto. Più interagisco con le persone e più mi rendo conto di quanto valore possiamo aggiungere ad un progetto in cui nessuno è escluso. Lealtà significa condividere aspetti, idee, visioni e potenziali azioni; significa ascoltare le persone e mostrare loro di avere inserito quei consigli all’interno del progetto. Significa anche costruire ponti attraverso una visione partecipata in cui la stima reciproca è fondamentale. E ribadisco il concetto, tutto parte da qui: dalla stima. Quando vi è stima non si teme la concorrenza e contemporaneamente c’è una maggiore responsabilizzazione. Soprattutto quando alla strategia si affianca un’esperienza formativa professionale di rilevanza per le aspirazioni del capitale umano.

 

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