Il microblogging tra persistenza, competenze narrative digitali e tempestività è davvero un’opportunità?

Il podcast - Comunicazione che passione! di Francesca Anzalone

Il microblogging fa sicuramente parte della nostra comunicazione online fin dal 2006, nell’uso costante e di distribuzione delle informazioni in tempi brevissimi e con caratteristiche informative precise. Servono competenze digitali legate alla scrittura efficace e, soprattutto, alla selezione delle parole più corrette e necessarie nella divulgazione delle informazioni. La sua interattività attraverso le conversazioni (micro conversazioni) lo rende un sistema di comunicazione coinvolgente e impattante nel nostro quotidiano.

Sicuramente le caratteristiche negli anni sono cambiate, anche se, nell’ambito emergenziale rimangono identiche nell’utilità, nelle modalità e soprattutto nei protocolli da seguire. Se Twitter, dell’epoca, oggi X ci ha insegnato a costruire contenuti veloci, efficaci e con una forte consapevolezza sull’uso delle parole (soprattutto ad alto rischio washing e ad alto rischio di generare panico e allarmismi se non circoscritta correttamente), oggi Threads ci invita a recuperare quelle competenze in maniera più creativa. Il microblogging è dunque un’opportunità?

Prima di addentrarci nell’approfondimento di oggi, ti voglio dire benvenutə e benritrovatə qui in #consapevolmenteconnessi e ringraziarti per il tempo che dedichi alla lettura, ai feedback, alla condivisione e al suggerire l’iscrizione a chi ritieni possa averne interesse o necessità. E voglio condividere con te i ricordi di tantissimi corsi che ho tenuto sull’uso di Twitter, sul microblogging, sull’importanza della scelta delle parole in informazioni brevi e di emergenza, sui rischi di washing, backlash e crisi reputazionali nell’uso di testi brevissimi. Vivere l’evoluzione del web e della comunicazione da 25 anni come professionista, sia come docente accademica nell’ambito della ricerca e della docenza, che in quello di esperta di comunicazione e digitale all’interno del mercato attraverso servizi e consulenze, mi ricorda quotidianamente come il web abbia una velocità esponenziale.

Il primo ricordo che ho del microblogging è imparare a eliminare tutto il superfluo e arrivare all’informazione “pulita”. Ti voglio raccontare questo percorso perché tu possa comprendere il perché ti parlo di questo argomento e, soprattutto, con quali competenze. Arrivavo da studi di letterature straniere, di analisi del testo, filologia, filologia romanza, e dunque dalla bellezza e dalla ricchezza dei dettagli stilistici di prosa e poesia. Ero intrisa di figure retoriche, di fonti, di letterature comparate e profondamente innamorata di questo straordinario mondo, talvolta “imaginifico”. Scrivevo di cultura per una rivista locale, dove avevo imparato a rispettare il numero di battute a disposizione. Ma ero altrettanto determinata a conoscere un nuovo lato e dunque a comprendere il necessario per trasferire un’informazione in maniera efficace in uno spazio decisamente ristretto. E soprattutto mi ero abituata a “bilanciare” il numero di battute tassativo sulla carta con quello più libero dell’online. Facile? Assolutamente no! Necessario per intraprendere una professione che desideravo più di qualsiasi altra? Sì!

Quello che fin dalla fine degli anni’90 imparai e iniziai a condividere in saggi, articoli e subito dopo in libri sulla comunicazione e la formazione fu che, anche se nel web si hanno spazi “pressoché infiniti” dobbiamo strutturare i testi tra le 1500-2000 battute e sfruttare appieno la caratteristica principale, l’interconnessione delle informazioni. Nel 2000 scrissi il lemma “Il testo nel sito Internet” in Nuovo Dizionario di Marketing e Comunicazione, Lupetti Editore, tre pagine dedicate alle caratteristiche che un testo deve avere in Internet, che venne seguito poi dal libro Comunicare in rete l’usabilità, 2001 e E-Learning, comunicare e formarsi online, 2002 (insieme a Filippo Caburlotto).

Furono anni di lunghe ricerche, sperimentazioni in ambito accademico e analisi dei dati, affiancate dall’esperienza imprenditoriale legata a servizi di comunicazione e formazione (fondai Netlife s.r.l. nel 2000). Fu lì che compresi che mi mancava una parte che sentivo necessaria: il copywriting. E che da allora è sicuramente diventata una parte strategica e fondamentale che alleno quotidianamente per offrire i contenuti più efficaci sui social network. Una parte che mi ha fatto scoprire un’altra grandissima passione e necessità strategica: la conoscenza profonda delle persone attraverso il sistema di mappatura empatica. Sulle mappe concettuali, la mappatura come strumento strategico ho scritto un’altro approfondimento che ti inserisco qui https://www.linkedin.com/pulse/le-mappe-concettuali-aiutano-visualizzare-il-successo-anzalone-ujitf/?trackingId=I3bEE540RAKd9SsDGZURYw%3D%3D

#Consapevolmenteconnessi è esattamente questo, un metodo di lavoro, studio e approccio a ciò che avviene con consapevolezza e responsabilità nell’affrontarlo nel migliore dei modi: studio, ricerca e applicazione per garantire un percorso sostenibile a medio-lungo termine. Perché, come abbiamo visto nel mercato degli ultimi anni, dobbiamo avere una visione a medio-lungo termine sostenibile nel tempo che permetta a persone, azioni e business di proseguire nel tempo. Spesso il “tutto e subito”, la rincorsa inconsapevole a un trend, è una visione viziata che racconta di una bolla momentanea, molto più semplice da raggiungere, ma che nel tempo poi si consuma. Mentre un metodo, un protocollo, e delle linee guida a garanzia della persistenza prevedono tempi molto più lunghi; ma anche percorsi altrettanto lunghi e soprattutto fatti di allenamenti quotidiani, persistenza (e dunque supporto, presenza e aggiornamento costante).

Oggi voglio dunque condividere con te l’importanza e l’utilità del microblogging con la consapevolezza di un percorso sostenibile e di grande rispetto per il tuo business.

Come per altri aspetti della comunicazione il mio consiglio è quello di fare analisi preventive e valutazioni su quanto può offrire come opportunità e quante criticità invece, rischia di generare. Quali sono i benefici del microblogging? Quali le competenze necessarie? Perché funziona? Perché dovresti inserirlo nelle competenze del tuo team?

Vedo molto spesso reazioni e scelte dettate dall’entusiasmo piuttosto che da valutazioni precise e puntuali. Esserci oggi significa farlo con consapevolezza e responsabilità e non è sempre un “non ci sei e allora non esisti”. Il tutto e subito non è mai il migliore consigliere, anzi, ricordarsi di aspettare e osservare è un tempo investito correttamente.

Ho ricevuto molte domande “è importante essere su Threads?” o “esserci da subito significa opportunità maggiori?”. Il punto è sempre: come ci inseriamo. Dunque se abbiamo le competenze, se stiamo investendo in formazione e se abbiamo un piano di crisi in cui poter inserire anche questi contenuti, allora sicuramente sarà interessante sperimentare.

Benefici del microblogging fatto con consapevolezza e responsabilità

Abbiamo parlato di “tutto e subito” che caratterizza il nostro quotidiano come risposta efficace, ma possiamo farlo #consapevolmenteconnessi e dunque sfruttando la connettività istantanea che possiamo generare. Cattura l’attenzione del pubblico con contenuti più  immediati.

Ci porta a rivedere i contenuti da una nuova angolazione, nella maggior parte dei casi pensata per il pubblico e riassunta nel numero di caratteri a disposizione (parlando di X, 280 caratteri; su Threads invece si raggiungono i 500 caratteri).

Più facili e veloci da introiettare diventano più facilmente virali. Questo per due aspetti: il primo riguarda l’aderenza alla nostra Grammatica delle Attese, e dunque “arriva in maniera veloce” e il secondo, lo condivido volentieri perché “non prende troppo tempo”.

Oggi anche una tendenza sulla quale investire in maniera consapevole e responsabile, attraverso un’analisi precisa delle opportunità e dei rischi che questo nuovo ambito comporta nell’economia delle attività.

Competenze narrative necessarie su cui fare Upskilling costante

Essere “essenziali”, ovvero comunicare in maniera efficace scegliendo le parole giuste e ottimizzando il messaggio. Attenzione che più il messaggio è breve, più il rischio di fraintendimento, manipolazione e crisi è alto. Dunque investire sulla formazione nell’ambito della comunicazione efficace è necessario, così come in quello della protezione della comunicazione e del brand.

Aumentare la creatività nella distribuzione del messaggio è importantissimo. Per rendere il messaggio ancora più efficace, personalizzarlo con una comunicazione visiva diventa strategico. Dunque, una attività formativa e un upskilling sull’allenamento a pensare creativamente è un investimento necessario e allo stesso tempo ad alto ritorno, poiché ci permette, da una parte, di migliorare la comunicazione visiva e dall’altra, di migliorare le competenze di problem solving.

Essere ancora più autentici, e dunque puntare su uno storytelling strutturato su linee guida di sicurezza e protezione del brand.

Il microblogging rappresenta dunque grandi opportunità se gestito con le giuste competenze, con una profonda conoscenza delle dinamiche del web e conversazionali, perché ricordiamolo, anche in questo caso sono le conversazioni che fanno la differenza. Fondamentale è l’investimento nell’Upskilling delle competenze e nella tutela contro rischi di washing, baklash e crisi reputazionali oltre che nella costruzione efficace di un piano di contenuti a valore aggiunto con il fattore +2%.

Metti in sicurezza la tua comunicazione!

Se vuoi verificare l’efficacia della tua comunicazione, se vuoi costruire un piano di crisi attraverso l’identificazione dei rischi, se vuoi migliorare la sicurezza della tua comunicazione non esitare a scrivere a info@netlifesrl.com per richiedere una consulenza.

Se vuoi seguire corsi di aggiornamento sull’argomento microblogging, comunicazione efficace, piano di contenuti consapevoli e responsabili, scrivi a info@upskilling.it