Cultura, l’antidoto contro il degrado a Mestre

Dove c’è cultura, c’è un antidoto forte contro il degrado.

Lo hanno testimoniato gli ospiti che hanno partecipato all’ultimo Digital Spritz di mercoledì 26 settembre a La Banque Lounge Bar di via Torino.

Un progetto evento ideato da Francesca Anzalone, docente ed esperta di comunicazione digitale, e autrice del libro “Ufficio stampa e digital PR, la nuova comunicazione”, da cui prende spunto il progetto, nell’ambito di NetlifeLAB, il laboratorio di ricerca e sperimentazione di Netlife s.r.l., all’insegna di una serie di incontri che, capitolo dopo capitolo, accompagnano i partecipanti in un dialogo finalizzato all’approfondimento di tendenze, novità e innovazione.

“Una piattaforma di relazioni, che favorisce l’incontro tra associazioni a beneficio della città per la costruzione di nuovi progetti” ha detto nella presentazione dell’iniziativa Francesca Anzalone, ponendo poi ai relatori alcune domande focalizzate sul cinema come strumento di inclusione e di cultura.

Di inclusività del territorio ha parlato Fabrizio Coniglio, consulente finanziario, presidente del Panathlon Club di Mestre, del comitato “Mestre Off Limits” e da poco nominato Presidente del Coordinamento Nazionale “No Degrado e Malamovida”, scrittore, e da una cui novella è stato creato il cortometraggio “Overground”. Girato all’Hotel Bologna di Mestre con protagonisti gli attori veneti Andrea Pergolesi, Alessandro Schiavo, Monica Zuccon, anima dei Cafè Sconcerto, con la regia di Diego Carli.

Coniglio ha ribadito l’importanza di Mestre come città della cultura e non del degrado, spiegando come esperienze quali il Cinemoving nelle zone più difficili dal punto di vista del degrado nella città sia stato un evento partecipato, che può dare una marcia in più a Mestre.

“Mi piacerebbe che a Mestre nascesse un festival d’autore dedicato ai cortometraggi con una giuria internazionale” ha proposto Coniglio.

E’ stato Matteo Senno, Consigliere Comunale, Presidente Commissione Sport, Politiche giovanili e della famiglia, ad approfondire l’importanza del Cinemoving, la rassegna di cinema all’aperto, che quest’estate si è svolta a Mestre (in via Piave e al Parco Bissuola, Favaro, Malcontenta, Chirignago-Gazzera, Campalto, Lido-Malamocco e Pellestrina.

L’ inclusione sociale di queste esperienze culturali ha permesso di riappropriarsi delle strade. “Un unione di pubblico e privato, che anche a Marghera con il ‘Cinema sotto le stelle’, ha consentito di risanare le strutture per una cultura che deve essere di tutti “ ha detto Senno. “Da una parte la repressione dei vigili urbani e delle unità cinofile per la sicurezza, dall’altra una riappropriazione del territorio e un senso di comunità“.

David Casagrande è presidente dell’associazione “Makingmovie”, nata nel 2017, curatore delle proiezioni cinematografiche del Palaplip e da anni del “Cinema sotto le Stelle” di Marghera Estate.

Casagrande ha raccontato la nascita del cinema sotto le stelle nel 2002, in una struttura chiusa dove si pagava il biglietto, per due anni fino al 2004. Poi la rassegna si è fermata, ma è stata recuperata per rivitalizzare e abbattere le barriere, facendo delle proiezioni gratuite e biglietti popolari da 10 serate. Cinema Sotto le Stelle 2018 ha programmato 24 proiezioni dal 2 al 28 agosto, registrando la presenza di oltre 12.000 spettatori.

“Le serate trascorse con delle attività culturali cambiano le abitudini di vita. Con il cinema si può passeggiare, usufruire e vivere la piazza in modo diverso” ha affermato Casagrande.

Studio Magoga, studio di progettazione creativa di Mestre, dove collaborano in rete vari professionisti (animatori, registi, musicisti, illustratori sul territorio nazionale) ha realizzato il cortometraggio “Il Mostro” dedicato alla vita di Gabriele Bortolozzo, operaio di Porto Marghera. Il regista Salvatore Restivo ha spiegato come il cortometraggio sia stato un progetto di inclusione sociale che ha comportato anche una campagna crowdfunding, una storia con una grande ricaduta nel sociale.

E’ intervenuta poi Federica Manna del collettivo “Urban Rise”, che gestisce e coordina iniziative di urban art cittadinanza attiva senza scopo di lucro, finalizzate ad incentivare la rigenerazione della città diffusa di Venezia. Ne fanno parte ETIAM, ETICITY Venezia e FORME ART, le società HOLIC e LIKE, operanti nell’ambito del design e della comunicazione. Uno dei primi percorsi di rigenerazione urbana realizzati dal collettivo è quello intrapreso sul Cinema Dante e l’area circostante, concluso nel mese di luglio con la realizzazione di un murales, una grande opera di Urban Art.

Federica Manna ha spiegato come il collettivo sia caratterizzato da una volontà inclusiva di rigenerazione urbana, che ha cercato di dare una nuova entità a via Piave.

“Abbiamo cercato di portare cultura, proponendo una chiave di lettura attraverso una rassegna di “street culture”, rap dance, che ha coinvolto associazioni del territorio per fare ritornare i giovani”.

Silvano Sguoto, gestore del Cinema Dante, ha testimoniato come nella zona non ci siano più spacciatori grazie agli interventi delle forze dell’ordine, mentre sta sviluppando dei progetti con gli studenti universitari per cercare di portare i giovani al cinema.