Trasformazione sociale, trasformazione urbana, ma soprattutto sostenibilità, sono aspetti che descrivono il nostro quotidiano. Migliorare la qualità della vita, far vivere e rivivere gli spazi urbani con nuovi usi e metterli in relazione per ottimizzare tempi e distanze, con contenuti culturali e di intrattenimento sono i nuovi strumenti di città sempre più smart.
Oggi anche Mestre ha il suo distretto creativo e attrattivo, pronto per distribuire cultura attraverso strumenti contemporanei.
Francesca Anzalone
M9. Un’esperienza immersiva nel museo multimediale del ‘900
articolo di Filomena Spolaor
Ti parlo di innovazione culturale.
Un museo multimediale, che riguarda la storia del ‘900. Raccontata attraverso le trasformazioni della vita quotidiana, i cambiamenti sociali, il modo di vivere delle persone, non solo i grandi eventi storici.
Inaugurato il 1 dicembre, registra continue code all’ingresso, ma soprattutto l’interesse di giovani e studenti incuriositi dall’aspetto tecnologico dei contenuti presentati.
M9 è il progetto più importante della Fondazione di Venezia, inserito in un percorso di rigenerazione urbana della terraferma veneziana.
110 milioni di euro investiti in un format innovativo di cultura multimediale, architettura sostenibile, tecnologia, commercio, servizi ed eventi.
Elementi di ceramica di ben 13 colori in accordo cromatico con il contesto urbano rivestono le facciate delle nuove architetture tra diversi attraversamenti pedonali.
Un’architettura aperta sulla città, progettata dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton, dove la tecnologia gioca un ruolo importantissimo. A partire dall’auditorium/cinema al pianterreno di 200 posti con visori in virtual reality, dove è possibile “sperimentare” i vari contenuti video.
Il museo multimediale si sviluppa poi su due dei tre piani dell’edificio, ed è un percorso suddiviso in otto aree tematiche diverse, dove la narrazione è interamente digitale.
Protagonisti di un’esperienza di comunicazione immersiva i materiali digitalizati, tra cui più di 800 video, 6000 foto, 500 record di materiale iconografico tra manifesti, periodici, quotidiani e materiale grigio, 400 file audio provenienti da 150 archivi.
Le installazioni multimediali e interattive sono circa sessantina.
M9 è un luogo dove puoi fare un’esperienza di partecipazione resa possibile da una tecnologia avanzata. Vivere la vita di tuo nonno, di tua madre.
COME ERAVAMO, COME SIAMO
Scorrendo una serie di foto ricordo, entri nella prima sezione dedicata ai cambiamenti demografici e sociali della popolazione italiana. Guardando innumerevoli video, rivivi storie che raccontano le condizioni ambientali, i flussi migratori, eventi bellici e dinamiche economiche, che hanno esercitato un forte impatto sulla dimensione e sulla composizione della popolazione, sui ruoli sociali e sulle dinamiche familiari. La potenza visiva del grande materiale iconografico, ti fa scoprire come è cambiata la forma dei corpi e la fisionomia degli italiani, la convivenza, e il modo di vivere la famiglia.
THE ITALIAN WAY OF LIFE
Entrando in una sorta di ciclorama, dove puoi vedere un video panoramico sul ruolo della donna nella famiglia contadina e borghese, ti immergi anche nella seconda sezione dedicata a “The italian way of life”, dove la metafora della casa riassume molte delle trasformazioni dei consumi, dei comportamenti, della socialità degli italiani. Un cambiamento favorito dall’introduzione di nuove soluzioni tecnologiche, come gli elettrodomestici, nuovi prodotti e sistemi di produzione, e dall’influsso dei mezzi di comunicazione di massa come la pubblicità commerciale.
Pubblicato da Filomena Spolaor su Domenica 23 dicembre 2018
LA CORSA AL PROGRESSO
E’ una sezione che conduce il visitatore “dietro le quinte” della vita quotidiana. Qui può conoscere, smontare e rimontare gli oggetti che hanno cambiato più in profondità le abitudini, i ritmi e la vita degli italiani. I sistemi che hanno reso possibile il nostro stile di vita sono le reti ferroviarie, elettriche, autostradali e del metano. Puoi far scorrere la mano su specchi magici, videogiochi virtuali attraverso il tempo come su riproduzioni reali in sala di scoperte scientifiche, tecnologiche, prototipi di nuovi stili di vita innovativi, come furono la macchina da cucire, il telefono o il computer.
SOLDI, SOLDI, SOLDI
E ancora ai video il compito di spiegare il sistema produttivo e la crescita economica avvenuta nel ‘900, il periodo in cui gli italiani abbandonano la miseria che aveva caratterizzato la vita della popolazione nelle epoche precedenti. Beni e servizi crescono e l’economia di sussistenza migliora grazie all’industrializzazione. Cresce il reddito medio, si impongono i consumi di massa, si registra una ricchezza più diffusa, che puoi studiare attraverso grafici tridimensionali riprodotti in dispositivi come in un videogioco, un aumento del benessere che si esprime anche nella diffusione del ballo, rappresentato in un filmato proiettato su specchi girevoli tra cui puoi abbandonarti.
GUARDIAMOCI INTORNO
Si sale al secondo piano nella quinta sezione “Guardiamoci intorno”. Video di paesaggi e insediamenti urbani, illusioni ottiche in 3D, panorami accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso le campagne e le città, le selve alpine e le zone costiere, i luoghi naturali e gli spazi artificiali, raccontando le ragioni e le modalità con cui il territorio in cui viviamo è stato governato e talvolta irrimediabilmente alterato. Particolari dispositivi come gli “oculos” attraverso il potere della realtà virtuale permettono di viaggiare anche attraverso infrastrutture stradali e gli aereoporti.
RES PUBLICA
La sezione dedicata a “Res Publica. Lo Stato, le istituzioni, la politica”, immerge il visitatore negli scenari che hanno segnato le tappe salienti di eventi e i fenomeni collettivi che hanno scandito l’evoluzione politica e istituzionale del Paese. Dalla monarchia alla Repubblica, dalla pace alla guerra, dal totalitarismo alla conquista della democrazia, i momenti topici della “grande storia” sono rivissuti negli sguardi dei milioni di italiani che li hanno attraversati, vissuti, subiti e celebrati.
FARE GLI ITALIANI
Educazione, formazione e informazione. Lungo processo del promuovere l’insegnamento e l’apprendimento di una lingua comune, che permettesse una conoscenza reciproca e diffondesse una cultura nazionale nel neonato stato unitario, è stato realizzato grazie al contributo delle istituzioni scolastiche, delle maestre. Ma gli altri agenti della nazionalizzazione sono stati anche la Chiesa, l’esercito, la politica e i mezzi della comunicazione di massa. La sezione induce il pubblico a riflettere anche sulle ragioni che spiegano la perdurante vitalità dei tanti dialetti, grazie anche ai disegni realizzati da alcuni istituti primari e secondari del territorio.
PER FARCI RICONOSCERE
“Che cosa ci fa sentire italiani?” Con questa domanda si apre l’ultima sezione. Luoghi comuni, stereotipi, abitudini, vezzi, modi di dire e di fare. Ma anche una cultura, espressione del genio italiano. Una grande area tematica racconta le vicende letterarie, artistiche, cinematografiche, musicali, televisive e sportive del Paese. Una seconda illustra il ruolo delle religioni nella formazione dell’identità italiana. Infine, sono ripercorsi, in chiave autoironica, gli stereotipi e i pregiudizi con cui ci siamo raccontati: le tante identità regionali, i modi con cui interpretiamo le culture straniere e i termini con cui all’estero si descrivono i nostri vizi e le nostre virtù.
L’ITALIA DEI FOTOGRAFI
In una sorta di ideale continuazione con la narrazione multimediale della mostra permanente sul Ventesimo secolo e sulle sue trasformazioni ospitata nei primi due piani del Museo M9, il terzo piano è un grande open space per le mostre temporanee.
La prima è intitolata L’Italia dei fotografi. 24 storie d’autore, appositamente prodotta per il Museo M9 dalla Casa dei Tre Oci – Civita Tre Venezie, aperta da sabato 22 dicembre. L’esposizione, curata da Denis Curti, propone oltre 230 immagini di formati diversi, a colori e in bianco e nero, scattate da 24 grandi fotografi italiani che raccontano così il Paese nel corso del ’900.
Ed ecco che la fotografia diventa un modo di vivere, di testimoniare la realtà, costringendo lo spettatore a indagare.
Ogni fotografo presente con i propri scatti propone, in questo senso, uno specifico progetto.
Eccoli:
Letizia Battaglia – La mafia a Palermo; Olivo Barbieri – Artificial Illuminations; Gianni Berengo Gardin – Morire di classe; Gabriele Basilico – Milano. Ritratti di Fabbriche 1978-1980; Luca Campigotto – Venetia Obscura; Lisetta Carmi – I travestiti; Carla Cerati – Morire di classe e Mondo Cocktail; Giovanni Chiaramonte – Nascosto in prospettiva. Viaggio nella rappresentazione; Mario Cresci – Ritratti reali, Tricarico 1967-1972; Mario De Biasi – Anni Cinquanta; Franco Fontana – Inventare lo spazio; Maurizio Galimberti – Viaggio in Italia; Arturo Ghergo – I divi dagli Anni Trenta agli Anni Cinquanta; Luigi Ghirri – Il profilo delle nuvole; Mario Giacomelli – Io non ho mani che mi accarezzino il volto; Mimmo Jodice – Vedute di Napoli; Francesco Jodice – Cartoline dagli altri spazi; Nino Migliori – Gente dell’Emilia; Riccardo Moncalvo – Le vacanze; Ugo Mulas. Bar Jamaica; Fulvio Roiter – Intorno al Neorealismo; Ferdinando Scianna – Feste religiose in Sicilia; Tazio Secchiaroli – Tazio Secchiaroli e Federico Fellini; Massimo Vitali – Le spiagge e le discoteche italiane.
L’esposizione è completata da un vasto archivio documentario dedicato agli autori, formato da una selezione di circa 100 libri in libera consultazione e da un ricco palinsesto di video-interviste e documentari.
E’ aperta fino a domenica 16 giugno 2019
M9 è un’architettura di diecimila metri quadrati di superficie, dove ci sono anche edifici antichi come l’ex convento del ‘500 di Santa Maria delle Grazie, che ospiterà presto l’innovazione tecnologica per il commercio. L’ “Innovation Retail” vuole essere uno spazio con nuove modalità di esposizione, interazione, vendita e consumo.
Gallery
Nino Migliori, Il tuffatore, 1951 © Fondazione Nino Migliori
Ferdinando Scianna, La Cerca. Colesano, 1963 © Ferdinando Scianna
Massimo Vitali, Rosignano sea 3, 1998 © Massimo Vitali
Luigi Ghirri, Scardovari, 1988, © Eredi di Luigi Ghirri
Gabriele Basilico, da Milano ritratti di fabbriche, 1978-80 © Gabriele Basilico/Archivio Gabriele Basilico Milano
Riccardo Moncalvo, Piccolo solitario. Monte Sant’Angelo, 1956 © Archivio Riccardo Moncalvo Torino