Cancelliamo il bullismo con il colore- progetto scolastico

Cancelliamo il bullismo con il colore” è un progetto nato dalla collaborazione tra NetlifeLAB, il laboratorio di ricerca e sperimentazione di Netlife s.r.l. Comunicazione e Formazione e l’Istituto Comprensivo “Colombo di Chirignago – Mestre.

E’ rivolto agli allievi delle classi quinte della scuola primaria, che realizzeranno un murales su una parete interna della scuola, guidati dalla docente della scuola media Giorgia Franzoi.

Il soggetto del murales nasce dal racconto “Dipingiamoci di blu. Cancelliamo il bullismo con il colore”, scritto da Francesca Anzalone.

Una storia contro il bullismo raccontata attraverso la forma diaristica.

I bambini hanno analizzato il testo, lo hanno commentato in un incontro di lettura guidata insieme all’autrice, e di riflessione con gli insegnanti inerente la tematica.

Sono stati poi invitati ad elaborare dei disegni, creativi e personali che andranno a identificare la decorazione murale.

In un percorso di alternanza scuola-lavoro sono coinvolti anche Maurizio Favaretto, docente di discipline pittoriche del Liceo Artistico Guggenheim di Venezia, e alcuni suoi studenti che aiuteranno gli alunni della scuola primaria nella fase realizzativa dell’elaborato pittorico. Partecipano anche ex allievi dello stesso Istituto Colombo, in funzione di “tutor”, in un’ottica di continuità didattica fra scuole di diverso ordine e grado. Questi realizzeranno un filmato, il racconto per immagini del percorso e uno studente in particolare comporrà una canzone “rap” sulla tematica. Il ragazzo aveva scelto questa tipologia di musica perché voleva dare una risposta concreta alla tragedia avvenuta lo scorso dicembre al concerto del cantante Sfera Ebbasta ad Ancona, in cui sono morti cinque ragazzi e una donna. Per realizzare la canzone, Riccardo sarà seguito da Matteo Scapin (Matthew S), docente di musica elettronica all’Istituto Musicale Veneto della città di Thiene.

L’istituto Comprensivo Colombo si trova in un’area periferica di Mestre (quartiere Circus di Chirignago), dove i ragazzi a volte si trovano a vivere in situazioni di disagio socio culturale. All’interno del quartiere opera l’associazione “I Celestini”, che offrirà i colori per disegnare agli studenti.

L’obiettivo del progetto è la comunicazione di un messaggio di sensibilizzazione sociale, veicolato attraverso gli strumenti della street art.

La riflessione sul tema del bullismo consente ai ragazzi di confrontarsi con temi vicini alla loro quotidianità e di farsi portavoce di messaggi positivi che prendendo vita nell’opera muraria diventano segno della volontà di essere cittadini attivi volti all’accoglienza e al rispetto del prossimo. 

Siamo in piena trasformazione sociale, la parola è importantissima ha una potenza infinita, ma ne stiamo perdendo il valore e anche questa consapevolezza. Siamo inondati di informazioni, tutti sentono il bisogno di parlare, ma in tutto questo si sta perdendo il senso e l’importanza dell’ascolto – afferma Francesca Anzalone, Fondatrice e CEO di Netlife s.r.l. – Tra i fenomeni che stanno dilagando in maniera esponenziale ci sono il bullismo e il cyberbullismo. Non passa giorno che non vi sia almeno una notizia di cronaca, i dati sono sconcertanti. Chi lavora nel digitale fin dagli albori sa quanto gli strumenti oggi rappresentano grandi opportunità e contestualmente grandi rischi se non gestiti consapevolmente. Chi comunica conosce l’importanza e il valore che ogni singola parola ha, la sua capacità di stimolare, supportare, aiutare a crescere ma anche ferire, limitare la libertà e nella peggiore delle ipotesi, portare al silenzio dell’altro. E’ da queste riflessioni che è nato come responsabilità sociale la volontà di mettere a disposizione le conoscenze, la creatività, la scrittura in un progetto che promuovesse un messaggio positivo fatto di dialogo, comunicazione e libertà di espressione. Per me la parola è libertà, scrittura, emozione è tutto ciò che mi descrive e rappresenta il mio mondo, così quando mi è stato chiesto di scegliere una storia che raccontasse il bullismo ne ho scritta una mia”.

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